giovedì 28 gennaio 2010

filosofia spicciola

Parlavo con una mia cara amica trasferitasi a Barcellona, si chiacchierava dell'amore e di quanto questo sentimento fosse difficile da comprendere per via delle sue mille facce. Lei, secondo me, non si comprende pienamente e per questo alcune volte perde la sua bussola, questa è la cosa che mi piace di più di lei ma non diciamoglielo. Lei è l'eterna indecisa che si domanda cose a cui non ci sono risposte. Parlandole ho deciso di vivere elogiando le mie paure e le mie incertezze. Ho paura del vuoto, soffro di vertigini, mi mangio le unghie e fumo,questi sono i miei demoni assieme logicamente ad altri passeggeri o che verranno a farmi visita. Dovrei combatterli? Dovrei cercare di migliorare il mio essere? E perché? Io voglio conviverci, voglio sorridere ai miei limiti, alle mie paure e vivermele proprio come faccio con i bei sentimenti. Voglio poter ridere delle vertigini che mi inchiodano a terra, del mio nervosismo mentre guardo la partita, dell'indecisione che mi fa divorare le unghie e di tutte quelle piccole paturnie che mi sono spettate. Voglio poter essere felicemente imperfetto e farmi amare anche per questo. La mia nuova utopia è vivere in modo sereno, non cercando di essere sempre perfetto e anzi di non esserlo di proposito! Tornando la discorso principe, c'è che sto cavolo di amore fa più guai che altro. Ho visto amici distrutti, amori interminabili finire con un dolore immenso che copre tutto il bello fatto. Mi sono sempre chiesto perché siamo stati generati in questo modo. Prima si condivide tutto, in nome dell'amore, poi si gioca alla distruzione o semplicemente si inizia ad ignorarsi o ad ignorare quello che si prova, che triste epilogo ci aspetta.... Sento e vedo gente delusa, ferita dall'amore o gente che non ha mai capito veramente cosa sia l'amore, io non posso certamente saperlo ma ho adottato una tecnica, un modo per cercare di capire quello che per me significa amore. Concludendo questo discorso che non ha una conclusione, credo che ci siano parecchi modi di amare e di intendere l'amore. L'unica cosa che mi viene in mente è questa: L'amore è un sentimento egoistico perché, tutti noi, puntiamo a stare bene con una persona. Quando poi questo stare bene finisce scappiamo, alla ricerca di un altro essere da prosciugare fino a quando non riusciamo a trovare una persona che non finiremo mai di prosciugare. Allora, ma solo allora, placheremo la nostra ricerca, semplicemente perché di meglio pensiamo non esista. L'amore la più grande fregatura che ci siamo imposti di seguire.......ma che mondo sarebbe senza?
Io cambierei il rito matrimoniale, che in teoria suggella l'amore, e lo farei così:

ORIGINALE: GIURO DI AMARTI E RISPETTARTI IN SALUTE E IN MALATTIA, IN RICCHEZZA E IN POVERTA', FINO A QUANDO MORTE NON GIUNGA (più o meno)

IL MIO: GIURO DI AMARTI FINO A QUANDO SARO' CORRETTO CON TE, FINO A QUANDO TI RISPETTERO', FINO A QUANDO SARAI L'UNICA. NON POSSO SAPERE QUANTO DURERA' MA POSSO GIURARE CHE QUANDO FINIRA' SARO' CORRETTO E LEALE PERCHE' SE TI HO AMATA NON VOGLIO FARTI PIU' MALE DEL NECESSARIO.

Se vi piace domani andiamo dal Papa e lo facciamo approvare, ok?

domenica 24 gennaio 2010

Avatar

Che fare il sabato pomeriggio? Andare al cinema a vedere Avatar…..signori che figata!
Allora premetto che il film mi è piaciuto parecchio ma ci sono cose che proprio non mi sono scese… Iniziamo però con le cose che definirei strafighe!. Paesaggi fantastici, capaci di mozzarti il fiato e lasciarti con un senso di insoddisfazione nel guardare il mondo reale. Montagne volanti, animali fantastici, una flora bellissima che illumina le notti con colori strabilianti. Bellissima l’idea di far accendere l’erba sotto il peso dei passi, un mondo che vive e respira, un senso di appartenenza che a noi comuni umani manca ormai da tempo. Mentre gustavo il film sentivo un innaturale voglia di diventare parte di quel mondo fantastico regalatoci da una visione che definirei geniale. Stupenda l’idea degli avatar e del marine paralitico. Tristemente attuale la visione di una razza umana ottusa, bellicosa e attaccata al profitto; talmente miope da non riuscire a capire un mondo intero. Meglio distruggere che cercare di capire…. Veniamo ora alle cose che non mi hanno convinto: Allora prima cosa…..razza di puffo cresciuto con ogm ma non ti è mai passato per la testa che se le frecce piccole non rompono il vetro puoi usare quelle più grandi? ti serviva un marines?!?!?! Va bhe che non avete mai fatto la guerra ma questa è logica!!!! Che senso ha dare un coltello a un robottone distruggi tutto? Ma diamogli in dotazione un coso spara raggi gamma!!!!! Altra cosa, razza di pappa cefali blu con cavi eternet nei capelli ma a nessuno è venuto mai in mente di accalappiare il pollo rosso, in modo da salvare la questione..serve sempre il solito marines?….ok essere protagonisti ma qui esageriamo…. Comunque tornando ad essere seri. Dieci anni di lavoro per fare un film visivamente strabiliante ma con una storia scontata e a tratti banale. Un percorso a tappe stabilite, pochi brividi riservati tutti per la battaglia finale che, ad essere onesti mi ha gasato. Ricapitolando, il film resta bello ma se riuscissimo a disinnamorarci di quel popolo e del suo mondo troveremmo solo la solita storia. Ultima domanda, sono l’unico ad aver visto parecchie similitudini con la storia dei nativi americani? Ora vi lascio, devo continuare a gustarmi mentalmente le immagini e la cultura di quel popolo, che anche se non esisterà mai nella realtà, ha molto da insegnarci…..


Marco Varuzza

giovedì 14 gennaio 2010

Solo per te

Ci sono giorni che il cielo è più basso e questo non succede per caso.
Succede perché nella vita ci sono giorni in cui vorresti non vivere, vorresti saltarli. Avere una mega forbice per tagliare quella parte di esistenza e passare a quando starai meglio. Scrivo questo perché un mio carissimo amico non sta vivendo un bel momento e questo mi ha fatto pensare a quando anche io sono stato nei suoi panni. Stavo malissimo e cercavo in altri le risposte che avrei dovuto trovare in me. Per nostra costituzione in alcuni casi vorremmo che i nostri cari, amici e famigliari avessero le parole giuste, ma in alcuni casi non esistono parole, non esistono frasi, o altri espedienti, esiste solo il grigio del mondo. Esiste solo il fissare una finestra, l'incantarsi a osservare una tazza vuota, il passeggiare senza vedere il mondo che gira e se ne frega di noi e del nostro malessere. Vorrei poterti aiutare, dirti le parole giuste, fare il gesto migliore ma sono sicuro che tutto questo non servirebbe. Ci sono battaglie che si combattono senza un esercito, senza alleati o colpi speciali. Sono le peggiori battaglie che un uomo deve combattere ma sono anche quelle che ci rendono vivi, che ci differenziano dal resto. Certo è facile parlare per me che ne sono fuori e gioco a fare il bel filosofo da strapazzo. Ricordo che in quei giorni avrei strillato al mondo tutta la mia rabbia, la mia solitudine e la mia sofferenza, averi voluto avere il potere di contaminare il mondo con la mia sofferenza, per non essere il solo. Avrei distrutto palazzi, case, strade, avrei voluto generarmi intorno il deserto che avevo dentro ma poi, a cosa sarebbe servito?
Non posso sapere se questo è valido per tutti ma io l'unica cosa che so è che vedevo tutto grigio, apatico, inutile e frivolo, se questo vale anche per te\voi mi spiace ma posso solo dirti che un giorno il cielo si rialzerà.
Scusami se non sono d'aiuto, se non sono all'altezza e se non posso aiutarti.....perdonami.
Ciao.


Marco Varuzza

lunedì 11 gennaio 2010

Fantasia

Oggi vorrei parlare della fantasia.
Quando, da piccolo, pensavo alla fantasia vedevo una vallata enorme popolata da fantastiche creature tipo: folletti, unicorni, scimmie parlanti, mucche(?) e politici onesti... Ora invece identifico la mia fantasia con una cosa: un enorme galeone nero. Lo immagino fermo sul tetto di casa mia, pronto a partire con il motore pieno di musica rock. Lui è li, aspetta immobile che io sia pronto a lasciare tutto e tutti per partire verso cose nuove, posti inimmaginabili e idee talmente fantastiche da essere difficilmente comprese. Forse la mia fantasia si è trasformata in quello che è un ponte verso quel mondo che prima vedevo e credevo possibile qui. La maturità mi avrà fatto capire che su questo mondo quello che immaginavo non è possibile quindi ha creato il modo per arrivarci? La verità è che vedo questo mondo come un enorme bambino vorace che più va avanti e più ci ruba i sogni. Capisco di non avere una bellissima visione ma basta girarsi attorno per capire la mia idea, troppo cose brutte e troppe poche cose belle. Caro il mio galeone ancora per molto resterai fermo li, perché ancora non ho perso la volontà di migliorare questo mondo e renderlo il più possibile simile a quello che sognavo. Un giorno sono sicuro che andremo in giro ma non saremo solo noi due, come tu vuoi. Saremo tutti, come un vecchia ciurma, voleremo altissimi a caccia di nuvole da prendere con il retino, rideremo, saremo contenti e strilleremo i nostri sogni e le nostre paure....perché sognare è più bello se fatto assieme.
Per meglio capirci uso un grande artista scomparso:
http://www.youtube.com/watch?v=GF0Jju4E6xk

Ora scusate ma devo andare ad accarezzare un vecchio amico che mi aspetta sul tetto di casa....

sabato 2 gennaio 2010

Giorgio Faletti

Allora prima di parlare dell’ultimo libro che ho letto vorrei parlare brevemente di una cosa.
Vedevo in televisione un processo di tanti anni fa. Osservavo quel brigante farsi beffe della giuria e del giudice, poi eccola li…la frase che dovrebbe farmi dormire sogni tranquilli e invece…
LA LEGGE E’ UGUALE PER TUTTI!!! Come se fosse vero. Non voglio parlare della mia legge morale che mi impone di perdonare che ruba per fame e di mazzolare per bene chi si frega i risparmi di tutto un paese per venire poi ritenuto inadatto al carcere (se conoscete uno che è adatto al carcere presentatemelo). Quello che vorrei fare di questi tempi è eliminare una singola parola da quella frase per vedere che effetto fa. Io toglierei UGUALE…il resto vedetevelo da voi….

Squillino le trombe e facciano tutti un poco di casino oggi si parla di…di…di….GIORGIO FALETTI e del suo ultimo lavoro IO SONO DIO.
Devo dire come premessa di essere un suo fan, non quel fan che si becca tutto a occhi chiusi e venera il suo Dio senza interrogarsi, non sono proprio il tipo, anche perché ad essere onesto ultimamente il buon Giorgio era in una parabola discendete. Diciamo a sua difesa che il suo esordio (Io uccido) è un libro difficile da superare, a mio modesto parere, quindi è inevitabile che il confronto con le altre opere lo vedesse in fase discendente. Passi per: Niente di vero tranne gli occhi, Fuori da un evidente destino ma per carità di Dio! Pochi inutili nascondigli proprio non è sceso giù!
Come ogni buona storia, però arriva il momento del riscatto e il buon Giorgio esce con un bel libro, non li suo migliore ma un libro degno di nota. Piaciuta la storia con finale scoppiettante, piaciuti i protagonisti, forse un pochino troppo uguali agli altri, piaciuto lo stile di scrittura, avere io il suo…
Insomma un libro che consiglierei a chi muove i primi passi nel mondo della letteratura e anche a chi ha voglia di leggere un buon libro. Grazie Giorgio di essere tornato a piacermi…detto così suona un pochino gay ma che importa? Quasi dimenticavo, bellissima l’idea di ambientarlo a New York, rendendola quanto mai viva. Bella la storia del centro di recupero per ragazzi, del gatto a tre zambe (si legge essere una storia vera nei ringraziamenti, RICOPIONE!) Intrigante l’intreccio con le guerre del passato che continuano a fare vittime nel presente degli Stati Uniti. Come sempre magnifica la psicologia dell’assassino o del cattivo di turno. Questi elementi, secondo me, sono la vera forza del nostro Faletti, anni luce lontano dal quel cicciottello poliziotto che strillava: Mannaggia il mondo che c’ho sotto i piedi!!!!
Minchia signor tenente! Questa volta c’hai preso!

Marco Varuzza.