martedì 26 ottobre 2010

Passioni (manga)

E va bhè ci possiamo provare ma sicuramente non ci riusciremo!
Scusate, sto parlando delle nostre passioni, possiamo decidere di far finta di nulla, arginarle o ignorarle per un motivo qualsiasi ma queste torneranno prepotenti come prima se non rafforzate dall'astinenza. Vi starete chiedendo come mai sono arrivato a queste conclusioni....si, no, forse...va bhè o dico lo stesso. Per capire questa storia dovete capire prima la mia psicologia. Da sempre ho amato i fumetti e i manga, quando ero più piccino soffrivo come un caimano perché non potevo permettermi di comprarmi tutti i manga di Dragon ball questo perché sia io che mio fratello ,rigorosamente senza paghetta, riuscivamo a comprare tipo quattro o cinque testate fumettistiche, non chiedetemi come riuscissi a farlo perché proprio non lo ricordo. Crescendo ho deciso di restare fuori dal mondo delle nuvole parlanti, decisi di fare una sola serie Dylan dog. Fino a qui tutto bene direte voi. Il punto è questo, per quanto tu possa scappare prima o poi ti raggiungono. Non molte settimane fa ero seduto sul divano e cosa stranissima stavo guardando la televisione, cambio canale con noncuranza e eccolo li il destino, travestito da anime. Praticamente, giorno x e ora x mi trovo a gustare una delle prime puntate di Soul Eater, lo guardo, lo scruto, rido e mi innamoro immediatamente dello stile dei disegni e di quella luna che sbava sangue. La decisione di castrarmi con i manga tiene ancora..... Settimana dopo; giono x, ora x mi ritrovo stranamente a guardare la televisione, faccio un piccolo zapping e boom, il destino continua a colpirmi, ennesima puntata di Soul Eater, lo guardo, lo scruto, rido e mi innamoro ancora di più dello stile e della luna. La decisione di castrarmi con i manga tiene ancora ma inizia a vacillare tant'è che decido di seguire la serie tramite internet, passo ogni istante libero a guardare l'anime, da prima in italiano, poi in giapponese sottotitolato in italiano per condire tutto con qualche puntata in inglese. La storia sembra aver preso la piega giusta, posso nutrire il mio demone invasato di manga con l'anime, sono salvo. Così sembrerebbe se non fosse che ad un certo punto nel cuore di una battaglia un episodio termina. Tranquillo , e sempre più invasato, attendo che inizi il nuovo episodio, che vuoi farci dei tuoi nuovi amici combattono non puoi far altro che restare li ad osservarli, aiutarli, attendo, neanche troppo........cazz...non carica l'episodio.....perché....ao ma carichi?.......perché non carichi?...non puoi farmi questo!...ma dico, ti rendi conto che stanno combattendo?....cosa vuol dire che questo video è stato tolto per motivi di copyright?!?!?..inizia lo scranio di Marco Varuzza, tralascio i carabinieri che sono venuti a bussare perché si era sparsa la voce che il diavolo fosse apparso a via Piave 95. Appreso che guardando l'anime avrei perso “qualche cosina” sono uscito e sono andato in fumetteria a prendere tutti gli arretrati del manga, non parlo della sfiga di non trovare il numero 1 e il 3. Voi direte che questa è una storia senza senso, che sono un rincoglionito che si invasa, forse avete ragione voi ma io la vedo come una lezione. Possiamo decidere di non fare quello che ci piace, cauterizzare le nostre passioni per una giusta ragione ma queste passioni resteranno vive in noi e appena potranno usciranno fuori. Ora scusatemi ma devo andare a fare una cosa, ho una luna da andare a trovare.......

martedì 5 ottobre 2010

la migliore paura del 2010

La verità è che a venticinque anni ho paura!
Paura del futuro, non del futuro inteso come vita, ma del futuro inteso come il lavoro. Mi spiego meglio, nasciamo, cresciamo e studiamo tutto in previsione di un lavoro che ci appaghi che ci faccia fare quello che desideriamo e se questo non accadesse? Se mi trovassi costretto a dover fare un lavoro che giorno dopo giorno mi prosciughi energia, voglia di fare e di sognare? Se per sbarcare il lunario fossi costretto a stare otto ore in un posto che odio, vivere una quotidianità opprimente, che dovrei fare? Oggi ho tanti sogni, tanta voglia di vedere il mondo, di farmi contaminare dal mio pianeta e dalla gente che lo vive, ho voglia di scrivere storie, raccontare di persone e personaggi, descrivere paesaggi non veri ma sforzarmi al punto di renderli reali. Se un giorno questa mia voglia venisse frantumata dalla realtà di una vita vissuta in maniera opprimente, troverei la forza di reagire e di continuare nonostante tutto? Forse si, forse no. Mi trovo quindi costretto ad osservare piccole nicchie di fortunati che hanno la strada segnata, quando penso a questo, penso a quando sia tutto casuale, tutto determinato dal caso, dalla capacità di calciare un pallone, di creare arte o più semplicemente dalla fortuna. Capacità innate di cui non siamo artefici ma solo fortunati utilizzatori. Pensiamo un pochino assieme alla fortuna sfacciata di un ragazzo brasiliano, che vive nella miseria (chiamarla fortuna sembra una presa per i fondelli) questo ragazzo un giorno trova una palla, tira un calcio e si trova a giocare da professionista, certo la strada non è così facile ma questo benedetto brasiliano cosa ha fatto per avere quei piedi, quella fantasia, quella capacità? Nulla, l'ha sempre avuta. Ora tanto per esercizio pensiamo ad un altra storia, la storia di un ragazzo che si spacca la schiena, senza capacità speciali ma solamente con la determinazione di arrivare, molto probabilmente arriverà ma mettiamo, sempre per esercizio, che non riesca a raggiungere la sua meta, questo ragazzo nella vita che farà? Vivrà ma non sarà certo contento di non vivere il suo sogno. Se questo secondo ragazzo fossi io? Se dovessi accontentarmi, accetterei il compromesso o vivrei in un eterno fallimento? Non posso saperlo e questo ad oggi mi terrorizza. Scusate la paura forse infantile, non fondata o semplicemente sciocca ma vi posso giurare che parecchie volte questi pensieri mi lasciano sveglio per intere nottate.