lunedì 21 dicembre 2009

Moccia. Mo cc'hai rotto!!!!

L'altra sera ero al cinema a vedere l'ennesimo film di natale di quel malandrino di Pieraccioni, farà sempre il solito personaggio ma a me quel faccione barbuto mette allegria e quindi per una sera ho ceduto al filmozzo di natale. Vi chiederete dov'è il problema, lecito, il problema nasce quando sullo schermo vengono proiettati gli spot dei film di prossima uscita.......Eccolo! Il perdibilissimo ennesimo film di MOCCIA!!!!! Non voglio parlare della qualità dei film o della loro storia ma della quantità! A Moccia e mo basta! Fermati! Non ho ancora digerito Amore 14 che già sei nuovamente in giro con il mega cast: Il Bova, la bona e il bove (presenza natalizia). Fatti una vacanza, rilassati, riposti ma quel che più conta; facci respirare. Nelle sale cinematografiche devono ancora togliere il miele che cola quando vengono proiettati i tuoi film che ti sei nuovamente in cartello! Cacchio fatti una vacanza al centro della terra, prendi fiato. Capisci che questi nuovi ragazzi non sanno come competere con te che, scrivi, di amori alti, impossibili e orridamente romantici, si ritrovano a dover combattere con una ragazza che chiede loro di fare: flessioni sui motorini, scrivere frasi sui ponti, lucchettarsi l'anima, combattere le tigri, nuotare tra gli squali e all'occorrenza scazzottare per l'onore della damigella. Capisci che giochi sporco? “Noi” giovani vogliamo giocare con la play, a pallone, fare la corte a una ragazza ma senza la tua presenza!!!!!!! Io vorrei vedere te che sei li a provarci con una tipa che non ti farà neanche stringere la mano se prima non metti un lucchetto a un fottuto lampione! Ho visto uno talmente disperato che stava lucchettando tutta la piazza di S.Pietro!!!!!!
Ora mi faccio portavoce di un nuovo movimento: Moccia scrivi un giallo!!!!!!!!
Ultima cosa, hai firmato i cioccolatini degli innamorati (cacchio non molli mai) e persino le palle di natale (battuta troppo facile non la faccio). In conclusione caro Moccia......mo cc'hai rotto!
Vai al mare!

Con affetto e tanta tanta simpatia un tuo non fan.

Marco Varuzza

mercoledì 16 dicembre 2009

Da leggere a TERZOREGNO finito

Molto probabilmente questo post sarà immenso, riporto una discussione fatta da me e una mia "sostenitrice", consiglio di leggere questa discussione a libro ultimato. Ho deciso di, regalare, questa discussione perchè è a mio parere la migliore "recensione" fatta da un lettore (non voglio togliere nulla alle altre ma questa mi ha trasmesso una passione che le altre non sono riuscite a darmi). In aggiunta mi stringo simbolicamente la mano perchè un mio caro amico ha iniziato a leggere libri grazie a me e al mio libro, mi ha persino chiesto una lista di libri da leggere...complimenti a me!

ECCO A VOI LA RECENSIONE:
Carissimo Marco,
i complimenti te li sei meritati tutti! Non è che io odio Foglia d'Oro, però il suo comportamento non lo rende del tutto amabile. L'ho trovato molto divertente quando afferma spavaldamente che il suo gettarsi nella fontana vuota è una strategia militare ben rodata. L'ho amato quando dalla sua bacca è uscito il rifugio di piante, lì si è vista la sua vera anima: gentile, brillante, generosa, timorosa ma anche molto altruista quando si scopre un buon guaritore, quasi un piccolo druido in erba.
E' vero che senza di lui il libro avrebbe perso moltissimo, sei stato un genio nel farli rinascere!
All'inizio ho pensato davvero che volessi farli sbranare prima dalla belva in cui s'imbattono nella grotta, poi per mano del Rinnegato. La descrizione che fai della tana del Rinnegato è molto bella, una genialata le pareti rosse. Ottima la scelta di un colore così saturo e claustrofobico, solo un grafico poteva arrivarci!!!
Ho riso come una matta per lo stratagemma utilizzato da Krinko sotto il consiglio di Krasta per tornare in superficie.
Il senso di stereotipata della strega, non era un appunto negativo, perchè spiazza il lettore, per un attimo mi sono aspettata di vedere Biancaneve :-D
La prova di “fratellanza” su quella collina è bellissima, Lestir non è il classico mago figo alla D&D, è un uomo in carne ed ossa, con le sue emozioni. Come quelle che ho provato io quando ha raccontato la sua storia, mi ha lasciato dentro il senso di un amore perduto: quello tra la madre e il suo amato, soprattutto quando questo amato mostra il suo aspetto. Quell'occhio è per Lestir un marchio di fabbrica, o se vogliamo vederla dal punto di vista letterario una specie di “A” ( vedi “La lettera scarlatta” di Hawthorne, dove una donna in epoca puritana viene marchiata per aver amato).
E' stato divertente il bosco delle fate, Clira è un personaggio a dir poco bizzarro, una satira che si crede fata, sei stato un genio.
La storia d'amore che tu definisci evocativa, a mente fredda, ho finalmente capito cosa mi solleticava nella memoria: un balletto molto famoso che è “Il lago dei cigni”, la cosa è per me davvero toccante. Nessun scritto mi ha mai rievocato così vividamente quel balletto che io amo tanto.
Quella neve, nella quale anch'io mi sono persa, in parte è il nostro inconscio, un lato da percorrere per avere la piena conoscenza di sé. Bella la neve nera per arrivare alla meta. La fortezza di ghiaccio è totalmente tridimensionale, non solo nel senso di poterle girare attorno, ma anche a livello tattile ed emotivo: la tua descrizione che fai tramite Spina Bianca è pressochè perfetta, tanto da far sentire al lettore la sua piccolezza difronte a questo spettacolo.
Il vecchissimo guaritore sordo e che se la tira non è un personaggio da dimenticare, un po' per le cose che richiede per ridare la vita a Foglia d'Oro, un po' per la sua scontrosità. Certo che Hesefir non ha scontato nulla alla povera Spina Bianca: “L'ultimo ingrediente, il sangue. Per riportare in vita una persona non bastava una goccia di sangue bensì una quantità che forse nessun essere custodiva nel corpo”. Ammetto che questa richiesta ha gelato il mio di sangue. L'atto eroico, altruista, e stramaledettamente coraggioso di Krinko tocca chiunque legga il libro. Anche Krasta piange, anche se in senso figurato, hai mostrato il limite di quest'arma senziente quasi umana: non può esternare le sue emozioni come un essere in carne ed ossa, per cui mentre il suo compagno spira, si richiude in un muto silenzio che è un macigno.
E' ciò che oggi giorno si va perdendo: quel legame forte e solido tra le persone che ci porta a compiere azioni di altruismo senza chiedere niente in cambio, una vera lezione di Amicizia. Quando un semplice sentimento diventata una catena infrangibile.
Spina Bianca è il personaggio, a mio avviso, più fragile come un piccolo e prezioso cristallo continuamente in bilico e pronto a spezzarsi, cosa che non avviene. Anzi si dimostra una donna matura, capace di amare, difendere e spronare la compagnia.
Uthmerth è il druido più bello, più complesso che ci sia. Come tu stesso lo definisci, un personaggio intrigante e do pienamente ragione a Giorgio, se quelle bacche le avesse fatte un autore famoso, tutti ancora ne parlerebbero.
Certo che il finale mi ha sorpresa. Non mi aspettavo che gli orchi li avesse inviati il druido per chiedere aiuto per combattere un nemico molto più forte e pericoloso.
Vedere la fine di tutti e quattro è stato scioccante ma le loro morti le racconti all'interno di una guerra infernale, combattuta a pieno ritmo senza un attimo di vuoto. Complimenti, non avevo mai letto una battaglia finale così ricca e mai banale.
Spero di non averti annoiato con questa lettera così lunga, ma ancora adesso, quando parlo del tuo libro, mi emoziono.
Credo sarà uno dei regali che farò a varie persone per Natale.
Ti abbraccio e a presto.
Sabry

Piaciuta? a me tantissimo, più la leggo e più ringrazio Sabry che tra parentesi scrive poesie bellissime.

Marco Varuzza

martedì 15 dicembre 2009

il tempo che passa

Ho deciso di scrivere un messaggio parlando di una cosa che poco entra nel mondo del fantasy o della scrittura in generale. Ho voluto scrivere sul tempo che passa e che ci porta via un pezzo di vita. Poco possiamo fare su questo ma possiamo sempre ricordare i bei momenti, sarà che da poco ho fatto il compleanno e che la malinconia degli anni che passano mi porta a fare questi pensieri. Penso a tutte quelle persone che non ci sono più, a quelle persone che per un piccolo periodo si sono accostate alla mia vita regalandomi tanto o poco ma pur sempre regalando. L'altra sera ero in auto e il pensiero è volato, come un aquila, a quando ero piccolo e aspettavo il compleanno come un evento lieto. Pensavo a quando fare gli anni significava crescere e usare due mani per dire quanti anni si compievano, un pensiero divertente che mi ha fatto sorridere. La strada scorreva e io con lei proseguivo con il pensiero, confondendo il passato con il presente. Riscorrevo le facce della mia infanzia confrontandole con quelle di oggi. Ho scoperto di avere persone speciali al mio fianco; senza di loro non sarei così forte, così spensierato e così fortunato. Un noto gruppo musicale italiano cantava: Il tempo per noi è poco, è prezioso passerà prima o poi e non tornerà......
Non voglio fare il vecchio brontolone che pensa al passato perché di futuro ne ha poco, voglio solo fermare nella mia mente il pensiero di questo tempo che ci condanna ad andare avanti senza possibilità di un ritorno, a quel tempo che ci fa affezionare a cose, persone e animali per poi toglierceli e vivere della loro mancanza, che cosa triste!
Forse per questo mi sono rassegnato ad immaginare il paradiso come un posto dove un giorno ci ritroveremo tutti per godere della nostra presenza, in eterno, non mi riferisco solo alle persone ma anche a tutte quelle cose che si sono amate in vita come un fumetto, un cartone, un libro o un film. Saremo tutti li, a parlare, soffrire e giocare senza la paranoia di un saluto, una lite o un addio, per sempre assieme buggerando il tempo.....
Grazie a tutti per gli auguri e per tutto il resto.

Marco Varuzza