giovedì 6 dicembre 2012

Dottore

Eccomi qui, due giorni dopo, due giorni dopo essere diventato dottore! Io dottore proprio non mi ci vedo. Ho riacceso il computer solo oggi, non ero pronto, il metabolismo psichico è diverso da quello fisico e allora due giorni di pausa, due giorni di buio da internet, dai pensieri, dalla vita. La sensazione è di nulla, sembrava una tempesta e invece è stata una bella brezza marina, credevo che cambiasse che evolvesse e invece il bello, come sempre, è il viaggio e non la meta. Molto, troppo tempo perché la vita mi ha travolto e ho spostato, rimandato, rallentato e poi alla fine è finita; è finita con un bel voto che però non sento mio, non sento racchiudermi perché la valutazione numerica è una questione, quello che si è e che si è imparato è altra cosa; altre finezze, altri trucchi , altre questioni che sui libri non si apprendono. Il mio voto è racchiuso negli sguardi, nei sorrisi e negli occhi commossi dei presenti, nella voce rotta dal pianto degli assenti e nei complimenti degli addetti ai lavori. L’università è stata molte cose per me ma soprattutto è stato un metro del tempo che passava. Il tempo vola e io il mio volo per molto tempo l’ho misurato con gli esami, le incazzature, le cocenti delusioni e le botte di vita che l’università mi ha regalato. Come ultima cosa posso ringraziare tutti voi che in vari e bellissimi modi mi avete fatto sentire la vostra presenza.

C’è una canzone, una di quelle canzoni che se pure l’ ascolti una volta ti resta dentro e poi parte quando meno te ne accorgi:

This is the end, beautiful friend This is the end, my only friend The end of our elaborate plans The end of everything that stands The end.

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