lunedì 1 marzo 2010

Auto intervista

Tanto per fare un pochino lo snob e darmi dell'importante da solo ho deciso di autointervistarmi, avevo pure pensato di farmi intervistare dalle persone del blog ma visto che preferite chiamarmi, rispondere su facebook, parlare a voce ho optato per la prima idea. Veniamo quindi immediatamente al dunque, per facilitarmi il compito ho deciso di darmi del tu, mi suonava male darmi del lei da solo.

Allora iniziamo con le domande?...credo proprio di si.

Salto tutta la premessa e le presentazioni di rito e arriviamo a parlare direttamente di libri e di me, ok?


Come mai proprio il fantasy, avresti potuto scrivere altro o scriverai sempre di fantasy?

Ho scelto il fantasy perché avevo questa idea in testa e quindi ho provato a metterla su carta, senza pretese, era un viaggio che volevo fare senza però conoscere la meta. Per il futuro credo di continuare a scrivere storie fantasy ma vorrei provare anche altri stili di scrittura e altri modi di raccontare storie.

Come mai questa voglia di scrivere?

Vorrei poter dire di essere uno scrittore maledetto ma sarebbe solo una bugia che serve a far colpo sulle ragazze. Credo che la voglia di scrivere libri nasca da un bisogno di comunicazione, di condividere immagini, storie e emozioni.

Avresti potuto fare altro allora, cantante, attore, regista o comunque ogni lavoro che concerne la comunicabilità, perché proprio scrivere?

Insomma, come attore non sarei troppo bello da vedere, come cantante sarei stonato, quindi non mi restava che la strada dello scrittore (ride). A dire il vero sono convinto che i lavori che abbiamo elencato siano tra i più belli al mondo ma un attore interpreta un personaggio deciso da altri, un cantante canta canzoni non scritte da lui. Certo ci sono casi in cui si scrivono le proprie canzoni e i proprio ruoli da interpretare ma parecchie volte si usano persone che scrivono di professione, quindi possiamo dire che sono andato alla fonte.

Parliamo un pochino di Marco persona, come vivi la tua vita da scrittore?

Prima di vivere una vita da scrittore dovrei diventare scrittore.

Non lo sei?

Direi proprio di no.

Cosa serve per diventare scrittore?

Credo che per essere scrittore non basti pubblicare un libro ma serva trasmettere emozioni, riuscire a far entrare il lettore nel mondo che gli si propone tramite le pagine del libro. Scrivere è una magia, bisogna sapere mettere le parole nel modo giusto per creare l'illusione di un mondo e farlo percepire come reale.

Quindi non occorre vendere tanti libri e andare in televisione a promuovere la proprio attività?

Credo di no, queste cose servono all'uomo e non allo scrittore, il vero scrittore secondo me non ha bisogno di pubblicità, ha bisogno di persone che lo seguano, di un gruppo di “amici” lettori e della pace per creare libri sempre migliori. All'uomo invece serve scalare classifiche e andare in un salotto televisivo a fare sfoggio della sua dentatura perfetta, dell'abito all'ultimo grido e via dicendo. Allo scrittore non serve la villa o il conto in banca pompato, queste cose servono all'uomo.

Da quanto dici si capisce che a te queste cose non interessino particolarmente?

Insomma, a chi non piace la vita facile e agiata? Io dico solo che queste cose arrivano se sei un bravo scrittore ma non credo che servino a migliorare la tua professionalità.

Prima volevo parlare un pochino di te, poi siamo finiti in questa conversazione sulla scrittura, torniamo a noi. Parlami un pochino di te.

Che dire, sono un ragazzo normalissimo, ho scritto un libro per divertimento, la mia ragazza l'ha fatto pubblicare e ora ho pochi ma OTTIMI fan che mi aspettano, spero di poter continuare a scrivere per me e per loro, spero di migliorare per migliorare le mie storie. Il resto è assolutamente normale, studio, da troppo tempo, gioco a pallone, bevo birra con gli amici, gioco a D&D, rido, piango, ascolto musica rock e gioco ai video game. Nulla di speciale che ti avevo detto?


A questo punto mi sono rotto di interrogarmi, in fondo io queste cose le sapevo già! Comunque se per giocare assieme volete interrogarmi fate le domande che volete e vi risponderò sul BLOG!!!!!!!!

8 commenti:

  1. Ciao marco io volevo chiederti una cosa,ma i miei 100 euro quando me li ridai??!! ahaahah ovviamente scherzo.Comunque a parte gli scherzi vorrei veramente chiederti una cosa.Ho notato che molti scrittori che arrivano al successo nazionale/mondiale negli scritti successivi non ripropongo altro che il primo libro di grande successo rivisitato sotto altre luci,insomma per dirla in parole povere la solita solfa.Arrivando alla domanda,non hai paura di cadere in questa trappola? ovviamente parlo di un possibile futuro perché credo che tu non sia di certo a corto di "idee"..un saluto da un amico

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  2. Ciao Julian, i cento euro li riprendi quando tuo fratello mi ridà i duecento che gli ho prestato ahahahahah. Per gli autori credo che quando si arrivi a un certo standard di scrittura e di pubblico può, innescarsi quella che è una specie di spirale. Hai avuto successo con quella forumula, sai che tot persone apprezzano questo tuo modo di scrivere e quel tipo di storie e tu da bravo lupo di mare scrivi tutto quello che sai di poter vendere. Per la fantasia speriamo che mi accompagni sempre e che non mi lasci mai da solo a scrivere libri. Grazie del commento Julian, ne aspetto altri.

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  3. Bell'idea questa dell'autointervista, non potevo aspettarmi niente di meglio, nulla di meno pazzo da un tipo come te, bel modo di iniziare a leggere il tuo blog.
    Volevo chiederti, visto che è la prima volta che vengo a conoscenza di questa tua passione, quanto tempo ci hai messo per scrivere tutto il tuo libro e se aspetti l'ispirazione per scrivere o in qualche modo riesci a immergerti nel tuo mondo, insomma, c'è qualcosa che ti aiuta nel concreto a lasciare la realtà fuori dalla tua testa?

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  4. Ciao marshmallow.
    Grazie di essere passata da queste parti, spero di vederti sempre più spesso. Rispondo di corsa alle tue domande:
    Per il primo libro: Terzoregno magia, neve e morte il tempo di scrittura è stato circa di un anno e mezzo ma ad essere sinceri nel mezzo l'ho scritto e nell'anno ho fatto altro. In merito a quando scrivo devo dire che ci sono momenti in cui riesco meglio altri che invece non sono capace di scrivere il mio nome senza commettere un errore, ancra devo capiere se si tratta di ispirazione o di malattia mentale. Le cose che mi aiutano a scrivere sono molte, una su tutte, due autori musicali(zucchero elton johon). Sul qualcosa che mi aiuta nel concreto a lasciare la realtà fuori dalla testa...chiedi allo psicanalista...aahahahah seriamente, credo sia costituzione, sono costretto dalla mia indole a immaginare cose lontane dalla realtà, pregio o difetto sono fatto così!

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  5. Ciao Marco.
    Complimenti per l'ottima intervista rispecchia in poche parole quello che sei, tuttavia mi trovo in disaccordo quando dici che non sei uno scrittore...per te lo scrittore è e cito quello che hai detto "Credo che per essere scrittore non basti pubblicare un libro ma serva trasmettere emozioni, riuscire a far entrare il lettore nel mondo che gli si propone tramite le pagine del libro. Scrivere è una magia, bisogna sapere mettere le parole nel modo giusto per creare l'illusione di un mondo e farlo percepire come reale."
    Beh a me le emozioni sono arrivate e la percezione del mondo era reale. Ti considero a tutti gli effetti uno scrittore, ma come hai gia detto a te manca "solo" la notorietà.
    Un saluto dal tuo amico Ledio.

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  6. Ciao Ledio.
    E' un piacere vedere il tuo primo post sul mio blog. Ti ringrazio per quello che dici e per l'onorevole titolo che mi regali, tuttavia penso di non potermi autocelebrare, spiego meglio. Secondo me devono essere i lettori a decretare la bellezza di un libro, l'emozioni che riesce a trasmettere e il sogno che riesce a regalare per questo non mi autodefinisco scrittore, aspettto che siate voi a farlo. Per la notorietà sono convinto che se ci si impegna e ci si mette impegno e passione prima o poi il giusto riconoscimento arriverà....speriamo

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  7. Ciao Marco.
    Volevo complimentarmi con te per l'idea dell' auto intervista molto geniale ed originale.Comunque sono d'accordo con Ledio quando parla di te come uno scrittore, il tuo libro mi ha regalato molte emozioni . Sei riuscito a trasportarmi al suo interno e a farmi vivere l'avventura come uno dei tuoi protagonisti.La cosa che mi ha colpito in particolar modo è che sei riuscito in tutto ciò usando poco più di duecento pagine, contro le 1200 di altri libri. Purtroppo secondo me spesso si associa un buon libro in base al suo spessore fisico e non per quello che contiene. Tu cosa nei pensi dei cosiddetti "mattoni"?
    Ciao da Giorgio

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  8. Ciao Giorgio,
    Come prima cosa sono contento di vederti qui!
    Per i mattoni o tali credo che molti libri siano resi mattoni appositamente dalle case editrici. Forse per un lettore affrontare una sfida di oltre quattrocento pagine è allettante. Credo però che un lettore esperto sappia riconoscere quando un libro venga volutamente allungato o quando ogni pagina ha un suo significato. Io posso dirti solamente che credo che la bellezza di un libro sia nelle parole, nella storia che racconta, nei suo protagonisti e in tutto quello che è testo scritto, puoi imbragliare una persona allungando il brodo ma la volta dopo quel lettore lascerà il tuo libro negli scaffali di una libreria, sempre meglio essere onesti...

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